mercoledì 17 ottobre 2012

IL DIAVOLETTO IN CUCINA

Ieri una vicina di casa mi ha regalato un mazzetto di peperoncino “diavoletto” e non ho resistito alla curiosità di assaggiarlo, tanto - pensavo - queste bacche così piccole appena colte dalla pianta non saranno poi così forti; non faccio in tempo a poggiarci sopra la bocca e subito sento un fuoco violentissimo sulla lingua e attorno alle labbra. È veramente un diavolo!


Qui di seguito riporto alcune informazioni che ho trovato su questa solanacea.
Dopo il sale, risulta essere il condimento più usato nel mondo perché costa poco e si coltiva facilmente. Con il suo inconfondibile sapore piccante, è infatti largamente utilizzato per insaporire le vivande: ne basta un pizzico per dare brio a ogni piatto. A volte è infuocato, ma sempre generoso, anche di preziose virtù.
Il diavoletto migliora tutte le funzioni vitali: aumenta la resistenza alle infezioni, favorisce la funzionalità delle vie respiratorie, interviene a livello di pressione arteriosa, abbassa i livelli di colesterolo e favorisce la digestione; inoltre combatte il raffreddore e fluidifica il muco delle vie respiratorie, rinforza le pareti dei vasi sanguigni e migliora la circolazione sanguigna. Infine, dulcis in fundo, ha potere afrodisiaco. Alcuni medici, però, hanno definito questa spezia il “nemico” della prostata, ma non tutti sono d’accordo, e ci sono studi favorevoli sul suo uso ed altri invece contrari.

Io direi che comunque va usato con moderazione e, in caso d'incendio, non bisogna cercare refrigerio in un bicchiere d'acqua o, peggio, di vino; preferire invece della mollica di pane, un po' di yogurt o un bicchiere di latte. Maneggiatelo con cautela e dopo lavatevi le mani con la polpa di un pomodoro maturo perché l'acqua da sola non basta!

Naturalmente non ho resistito alla tentazione di provarlo. Ho così preparato, solo per me (oggi sono single), una pasta condita con olio insaporito con il diavoletto. Per fare presto, la preparazione è stata veramente essenziale, senza aglio, né pomodoro.




Ho frantumato alcune bacche, tolto un po’ semi (è la parte del peperoncino maggiormente piccante) e le ho lasciate per una mezz’ora circa in un tegamino con dell’olio e un pizzico di sale.






 




Mentre l'acqua della pasta si scalda, metto il tegamino sul fuoco per 5 o 6 minuti, girando un po' con una forchetta per diffondere meglio gli aromi, ma facendo attenzione a non bruciare la preziosa spezia.






Scolo la pasta, ci verso sopra l'olio aromatizzato (cercando di lasciare la polpa infuocata del peperoncino dentro il tegame), una spolverata di prezzemolo appena tritato e

 ... voilà



Un saporitissimo piatto di linguine "moderatamente" arrabbiate.




2 commenti:

  1. Beh io adoro il peperoncino quindi più ce ne è, meglio è per me! :)

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    1. Anch'io sono grande amante del peperoncino, lo metterei dappertutto. Ma questo era veramente incendiario e ho dovuto prendere delle (insolite) precauzioni! Ciao

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