mercoledì 30 novembre 2016

Trancio di tonno alla piastra

L'altro giorno dal pescivendolo ho visto un bel pezzo di tonno pinna gialla e non ho resistito alla voglia di prenderne un trancio e cuocerlo alla piastra.
La cottura del pesce alla piastra è molto veloce e, se ben fatta, restituisce sensazioni molto gradevoli.
Il pesce è stato poi condito con una glassa all'aceto balsamico ed accompagnato da una manciata d'insalata fresca e tenera.




Procedimento

Prima di passare alla cottura, insaporire il trancio di tonno tenendolo a bagno in una marinata fatta con olio extravergine d'oliva, foglie di timo, un pizzico di sale ed un poco di pepe (io però non l'ho messo).
Coprire con la pellicola e lasciare riposare in frigorifero per una mezz'ora circa; eventualmente rigirare il pesce dopo 15-20 minuti. Togliere dal frigo un po' prima della cottura per evitare che sia troppo freddo.

Scaldare bene la piastra o una padella antiaderente (io uso quelle in pietra) e, senza aggiungere olio, cuocervi il trancio di tonno scolato dalla marinatura.
Dopo 3-4 minuti girare con molta delicatezza per evitare che si rompa e continuare a cuocere per un altro paio di minuti; non dovrebbe essere necessario aggiungere sale.

Il tempo di cottura dipende dallo spessore del trancio, ma in ogni caso dovrà essere piuttosto breve per evitare che si indurisca diventando stoppaccioso.

Per la glassa all'aceto balsamico mettere in un pentolino mezzo bicchiere di aceto balsamico e mezzo cucchiaino di maizena. Scaldare lentamente fino ad ebollizione, girando con una frusta o un cucchiaio. Lasciare sul fuoco con la fiamma al minimo fin quando il liquido diventi sufficientemente denso e cremoso. Se si preferisce si può incorporare anche un po' di zucchero, ma io ho preferito non aggiungerlo per non alterare troppo il sapore naturale dell'aceto balsamico.

Disporre il tonno nel piatto di portata, insaporirlo con la glassa al balsamico ed accompagnarlo con un poco d'insalata fresca.














domenica 20 novembre 2016

Tiramisù al pistacchio di Bronte


Questo mese la sfida n.61 dell'MTChallenge verte sul Tiramisù, uno dei dolci italiani più goduriosi e famosi al mondo.
La ricetta ce la propone Susy May del blog Coscina di Pollo, che ha vinto la sfida del mese scorso.

Stavolta la ricetta non mi sembra particolarmente difficile, anche perché un tiramisù l'ho già fatto qualche tempo fa; quindi posso tirare un sospiro di sollievo.

E invece no!


Infatti, siccome all'MTC la vita facile piace poco, vengono poste delle condizioni inderogabili: è obbligatorio l'uso dei savoiardi e del mascarpone, mentre viene concessa ampia libertà di scelta per quanto riguarda la bagna dei savoiardi e gli altri ingredienti della crema.

Anche il topping è libero, come pure la presentazione, che però deve essere vincolata a un tema.


E qui sta il bello.

Dal momento che il Tiramisù e’ uno dei dolci più voluttuosi del pianeta e considerata la grande passione per il cinema di Susy e di suo marito, si è pensato che il nostro tiramisù dovesse essere legato ad un film o ad un'icona sexy della storia del cinema mondiale.

Trovare un tiramisù che si legasse ad un film o ad un attore/attrice con una connotazione sexy non mi è stato facile. Poi ho pensato di fare un tiramisù al pistacchio di Bronte, dandogli un'ambientazione siciliana essendo Bronte un paese della provincia di Catania alle pendici dell'Etna.

E subito la mia memoria è andata indietro nel tempo, collegando questo paese etneo, famoso in tutto il mondo per i suoi pistacchi, ad un paese immaginario della provincia di Catania in cui nel lontanissimo 1962 Pietro Germi ha voluto ambientare il film "Divorzio all'italiana".

Tra gli interpreti vediamo due icone sexy che per anni hanno fatto sognare maschi e femmine.

Si tratta di Marcello Mastroianni, che interpreta la parte del barone Ferdinando Cefalù (Fefè), e di Stefania Sandrelli, nella parte della giovane cugina Angela, di cui il barone si innamorerà e che vorrà sposare.
Essendo la legge Fortuna-Baslini istitutiva del divorzio ancora lontana (verrà approvata nel 1970), il conte Ferdinando dovrà mettere in atto un piano per eliminare fisicamente la propria moglie avvalendosi delle ampie attenuanti previste per il così detto 'delitto d'onore' (norma abolita soltanto nel 1981), che gli consentiranno di scontare un periodo di detenzione molto breve.
Uscito di carcere, potrà finalmente sposare Angela; ma da un'ultima immagine si intuisce che la giovane consorte non gli sarà fedele…

Ed ora veniamo al nostro tiramisù.

Per mantenere l'ambientazione siciliana, l'ingrediente principale dovrà essere il pistacchio verde di Bronte DOP; di conseguenza, anche la presentazione dovrà mantenere la colorazione del pistacchio.


Per realizzare questo dolce voluttuoso ho dapprima preparato una crema al pistacchio che poi dovrà essere aggiunta alla tradizionale crema al mascarpone.


Crema al pistacchio

Ingredienti
  • 100 g di pistacchio verde di Bronte DOP tritato
  • 1/2 litro di latte
  • 4 tuorli d'uovo bio
  • 125 g di zucchero
  • 30 g di farina 00
  • 15 g di maizena

Preparazione
Scaldare bene il latte senza farlo bollire.
Togliere dal fuoco e unirvi il pistacchio tritato; incoperchiare e lasciare riposare a lungo (non meno di mezz'ora).
Filtrare il latte col pistacchio e versare il latte filtrato in un tegame.



Scaldare al fuoco e spegnere la fiamma un attimo prima che alzi il bollore; per questa operazione raccomando la massima tempestività per evitare che il latte tracimi irreparabilmente.
Lasciare intiepidire.

Nel frattempo in una terrina montare a lungo i tuorli con lo zucchero, fino ad avere un composto fermo e spumoso.
Incorporare la farina e la maizena setacciate.
Aggiungere quindi il latte al pistacchio, continuando a mescolare.
Cuocere infine a bagnomaria, mescolando sempre con una frusta a mano, fin quando la crema si sarà addensata (ci vorranno circa 20 minuti o anche più).


Lasciare raffreddare, quindi conservare in frigorifero se non si utilizza subito.


Tiramisù al pistacchio

Ingredienti
  • 2 uova bio
  • 120 g di zucchero
  • 250 g di mascarpone
  • 300 g di savoiardi
  • Crema al pistacchio (homemade)
  • Caffè (6 + 6 tazzine)
  • 50 g (ca.) di pistacchio verde di Bronte DOP (per il topping)
  • un pizzico di sale

Preparazione

Separare i tuorli d'uovo dagli albumi.
Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto molto gonfio e spumoso.
Aggiungere il mascarpone e la crema al pistacchio, amalgamando bene con una spatola.
Con una frusta elettrica (ben pulita e asciutta) montare a neve fermissima le chiare d'uovo, cui è stato aggiunto un pizzico di sale.
Aggiungere le neve al composto d'uovo e incorporare delicatamente con movimenti dal basso verso l'alto, fino ad ottenere un composto molto liscio e spumoso.


Preparare il caffè (2 macchinette moka da 6 tazzine) e lasciarlo raffreddare bene, senza zuccherarlo (di zucchero ce n'è abbastanza).
Inzupparci molto velocemente i savoiardi (per evitare che si spappolino) e disporli a strati in una coppetta monoporzione.

Cominciare spalmando un sottilissimo strato di crema al pistacchio (quella residuata nella terrina) sul fondo di ogni coppetta.
Coprire il fondo con un primo strato di savoiardi e quindi abbondante crema al mascarpone e pistacchio.
Proseguire con un secondo strato di savoiardi zuppati nel caffè e di nuovo la crema al mascarpone e pistacchio.
Continuare allo stesso modo con un terzo strato.
Terminare infine con la solita cremina.
Guarnire disponendo sul top una manciata di granella di pistacchi tritati grossolanamente a mano.



Con le dosi indicate ho riempito 7 coppette piene piene.


Con questo profumatissimo tiramisù al pistacchio partecipo alla sfida n.61 dell'MTC.









sabato 5 novembre 2016

Linguine alle briciole e bottarga

Per chi ama il pesce è un piatto delizioso, facile e veloce da preparare.
L'uso della mollica di pane raffermo compensa l'elevato costo della bottarga; ma poiché di bottarga ne bastano poche decine di grammi, il piatto diviene anche economico.
Per chi non lo sapesse, la bottarga è costituita dalla sacca ovarica del muggine (cefalo) o del tonno, le cui uova vengono salate e seccate al sole secondo procedimenti tradizionali.



Ingredienti (per 2 persone)
  • 30 g (ca.) di bottarga di muggine (mezza baffa)
  • 4-5 fette di mollica di pane casareccio raffermo
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 bacca di peperoncino
  • 3 cucchiai d'olio extravergine di oliva
  • 180 g di linguine (o altro tipo di pasta, preferibilmente lunga)

Preparazione

Tritare molto finemente l'aglio privato del germe ed il prezzemolo. Mettere in una padella antiaderente insieme ad una bacca intera di peperoncino ed un poco d'olio.


Tagliare a cubetti molto piccoli il pane raffermo e farlo abbrustolire nella padella con il condimento. Eliminare il peperoncino.


Quando le briciole di pane risultano sufficientemente colorite, spegnere il fuoco per evitare che si brucino.

Grattugiare la bottarga e metterla da parte.



Nel frattempo lessare la pasta in acqua moderatamente salata e scolarla 2 o 3 minuti prima del tempo indicato sulla confezione. Recuperare in po' d'acqua di cottura della pasta in caso di bisogno.

Versare la pasta al dente nella padella con le briciole e farla insaporire bene saltandola a fuoco moderato. Aggiungere un poco d'acqua di cottura se necessario e 2 o 3 cucchiai di bottarga grattugiata. Spegnere subito il fuoco (la bottarga non deve cuocere).

Impiattare e spolverare la superficie della pasta con abbondante bottarga.








mercoledì 2 novembre 2016

Pasta alle verdure e pancetta

Quando ho preparato le patate ripiene alle verdure, come descritto nel precedente post (qui), mi è avanzata una ciotolina di ottime verdure che non avevo proprio voglia di buttare, me neanche di mangiare ancora una volta come contorno.





Ho quindi pensato di utilizzarle per condirci la pasta insieme ad un po' di pancetta.

Per chi non lo ricordasse, il miscuglio di verdure era costituito da carote, zucchine e fagiolini, tutte cotte lasciandole molto al dente e poi ridotte a dadini piuttosto piccoli.

Procedimento
In una padella antiaderente far rosolare uno spicchio d'aglio in un poco d'olio extravergine d'oliva. Aggiungere un po' di peperoncino e poi la pancetta a dadini. Farla soffriggere nell'olio fin quando comincia a diventare piuttosto croccante.

Togliere l'aglio e aggiungere le verdure. Salare e pepare a piacimento.



Lasciare insaporire bene a fiamma dolce per una decina di minuti, pari al tempo necessario a cuocere la pasta.

Scolare la pasta piuttosto al dente e finire di cuocere nella padella con le verdure e la pancetta.

Impiattare e spolverare con abbondante parmigiano reggiano.