Dico la verità, avrò mangiato la piadina sì e no un paio di volte.
A Roma e lungo la costa tirrenica le piadine non sono molto popolari e ad esse viene preferita la pizza (bianca, rossa o condita in mille altri modi).
Ciononostante dover fare le piadine per l'MTC di questo mese mi stuzzica parecchio perché, una volta fatto l'impasto, mi posso sbizzarrire a farcirle in tanti modi.
E, naturalmente, le mie prime perplessità nascono proprio per la preparazione dell'impasto. Ho sempre detto che sono poco pratico di impasti e lievitati, ma ormai è una scusa che non regge più: per colpa merito dell'MTC ho fatto così tanti impasti (le tortillas per il chili di carne, gli English muffin per la colazione americana, il pane injera per lo zighinì, tanto per citarne alcuni), che ormai farne uno per le piadine dovrebbe essere una passeggiata.
Seguendo le precise istruzioni di Tiziana del blog l'ombelico di Venere, comincio a preparare gli ingredienti.
Ho dunque usato:
- 500 g di farina 00
- 125 g di acqua
- 125 g di latte fresco parzialmente scremato
- 100 g di strutto
- 15 g di lievito per torte salate (io ho usato una bustina da 18 g di lievito biologico istantaneo per pizze e torte salate, che è la dose indicata per 500 g di farina)
- 10 g di sale
- 1 pizzico di bicarbonato di sodio
Dispongo tutti gli ingredienti solidi in un'ampia ciotola, schiaccio con una forchetta lo strutto per ammorbidirlo cercando di incorporarlo nella farina e quindi aggiungo l'acqua e il latte appena intiepiditi tenendoli per pochi secondi al microonde.
Lavoro per qualche minuto tenendo l'impasto dentro la ciotola e poi lo rovescio sulla spianatoia, dove continuo a lavorarlo per 10 minuti almeno, fin quando diventa molto liscio e morbido.
Rimetto l'impasto nella ciotola e lo lascio riposare fino al giorno dopo, tenendolo coperto con la pellicola in ambiente relativamente fresco (causa ospiti a cena, ho ridotto il periodo di riposo a 24-26 ore anziché 48).
Siccome in casa la temperatura era tutt'altro che fresca, dopo circa un'ora ho trasferito la ciotola in frigo dove è stato tenuta fino a un paio d'ore prima dell'utilizzo.
Il giorno dopo riprendo il mio impasto da cui ci ricavo 7 palline: 5 vengono piuttosto grandicelle e 2 un po' più piccoline.
Le lascio un paio d'ore a temperatura ambiente, poi le reimpasto leggermente e le stendo cercando di ottenere dei dischi rotondi dello spessore di 3-4 mm.
Man mano che procedo, appoggio i vari dischi su un piatto rivestito di carta paglia.
Per la cottura ho usato una padella antiaderente dal fondo piuttosto alto, che ho messo sul fornello tripla corona per avere il calore uniforme su tutta la padella.
Prima di metterli a cuocere, riprendo singolarmente i dischi di pasta e li ripasso col mattarello per distenderli ancora un po' ed ottenere delle piadine di almeno 22 cm di diametro, pari al fondo della mia padella.
Quando le piadine sono ben cotte su entrambi i lati le dispongo su un piatto foderato con un foglio di carta paglia; per mantenerle ben calde, le impilo una sopra l'altra e le copro con un canovaccio.
Riguardo ai tipi di condimento, ho pensato che, dal momento che all'assaggio avrebbe partecipato anche mio genero che è vegetariano, dovevo preparare dei ripieni diversificati per assecondare i gusti di tutti. E questi sono i tipi di condimento che ho deciso di fare.
A. Farcitura classica
- con mortadella, squaquerello e insalata
- con crudo di Parma, taleggio e insalata
B. Farcitura vegetariana
- al gorgonzola, robiola e caprino
- con mozzarella e pomodorini
C. Farcitura esotica
- con salsa guacamole
La Piadinata si è svolta nel terrazzo di casa mia insieme a mia figlia e a mio genero. Per la preparazione abbiamo convenuto di portare in tavola tutti i vari tipi di condimento e poi ognuno avrebbe provveduto a farcire le piadine secondo i propri gusti (PIADINE COME TE PARE, di cui al titolo di questo post). Così, una volta disteso il condimento, ognuno di noi non doveva fare altro che piegare la piadina su se stessa e mangiarsela.
Se poi le piadine o qualche loro condimento avessero riscosso particolare successo e la quantità fosse risultata insufficiente, per soddisfare le richieste di tutti sarebbe bastato dividerle a metà.
Come bevande ho scelto un Lambrusco di Sorbara, che è un vino rosso frizzante e leggero che si consuma fresco (intorno ai 14 °C), e la classica Coca Cola, sempre gradita non soltanto dagli astemi.
Ecco qui di seguito la presentazione (fotografica e/o descrittiva) dei vari condimenti.
(Le foto sono state scattate di notte e i colori sono talvolta alquanto alterati).
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visione d'insieme |
Piadina con mortadella, squaquerello e insalata
Ho pensato che in una specialità romagnola la gloriosa 'mortazza' non poteva mancare. Come formaggio ho sostituito il classico squacquerone (introvabile dalle mie parti) con lo squaquerello che è molto simile. La piadina è stata preparata stratificando l'insalata (lavata ed asciugata, ma non condita), una fetta di mortadella ed infine una cucchiaiata (in realtà era una coltellata, ma questo non si può dire) di squaquerello. Poi si piega a metà e la mangi bella gonfia com'è, stando attento a non sbrodolarti il formaggio addosso.
Piadina con crudo di Parma, taleggio e insalata
Per questa piadina ogni descrizione è superflua (il taleggio, tenuto per qualche tempo a temperatura ambiente, è risultato fortunatamente molto cremoso e facilmente spalmabile).
Piadina al gorgonzola, robiola e caprino
In una ciotola metto 150 g di gorgonzola dolce, 75 g di robiola e 75 g di caprino (il rapporto fra i tre formaggi dev'essere di 2:1:1 circa). Aggiungo poi un cucchiaino di paprica, una goccia di tabasco e mescolo tutto fino ad avere una crema molto omogenea e dal colore leggermente rosato.
Piadina con mozzarella e pomodorini
Per preparare questo condimento ho usato 5 pomodorini piccadilly privati dei semi e mezza mozzarella di bufala (è più saporita del fiordilatte) che ho previamente fatto scolare perché perdesse il suo latte. Taglio tutto a cubettini e lascio riposare in una ciotola eliminando, di tanto in tanto, il liquido del fondo.
Quando tutto rimane abbastanza asciutto, condisco con un bel pizzico di sale, un cucchiaino di origano ed un poco di olio evo.
Piadina con salsa guacamole
Poiché il guacamole è una salsa di origine messicana (risale addirittura al tempo degli Atzechi), ho pensato che in tempo di Mondiali di calcio, una piadina messicana ci stesse bene.
Come ingredienti ho usato:
1 avocado maturo
5 pomodorini piccadilly
1 spicchio di aglio
1 cipolla bianca piccola
1 cucchiaio (non grande) di tabasco
1 lime (succo)
1 grosso pizzico di sale
1 pizzico di pepe (rosso)
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di cumino
1/2 limone (succo) come antiossidante
Preparazione
Taglio a metà l'avocado, lo privo del nocciolo e lo sbuccio.
Per evitare che la polpa dell'avocado si scurisca subito, lo bagno con un po' di succo di limone che uso come antiossidante.
Taglio l'avocado a cubetti piccoli e li metto in una ciotola con uno spicchio d'aglio tritato finemente e una piccola cipolla tagliata a pezzettini.
Aggiungo abbondante sale (l'avocado è poco saporito), un poco di pepe rosso, un cucchiaio (medio) di tabasco (la quantità dipende da quanto piccante si voglia fare), il succo di un lime e qualche cucchiaio di olio d'oliva. Amalgamo i vari ingredienti tritandoli grossolanamente con un frullatore ad immersione e poi aggiungo un poco di cumino. Aggiungo inoltre 5-6 pomodorini piccadilly maturi, ma ben sodi, che privo dei semi e taglio a dadini piccoli.
All'assaggio questa salsa è risultata molto piccante. Per smorzarne un po' la forza aggiungo altri dadini di avocado che avevo messo da parte.
Giro bene il composto e lo lascio riposare per circa un'ora per omogeneizzare i vari sapori.
Quando le piadine erano pronte e ben calde sono state condite con questa salsa, che è risultata saporita, piccante in maniera ragionevole, gradevole e molto originale.
Tra tutte le piadine preparate, queste condite con la guacamole sono quelle che hanno riscosso il maggior successo. Il vegetariano, esaurita la scorta di piadine, se l'è finita a cucchiaiate!
Ricetta fuori concorso: la 'Tigella'
Le tigelle sono focaccine molto simili alle piadine, ma più alte e più piccole, che prendono il nome dallo stampo che si usa per la loro cottura (la tigella, appunto, o tigellatrice).
A differenza delle piadine, le tigelle sono fatte con il lievito di birra, quindi l'impasto lievita il tempo di raddoppiare; il resto degli ingredienti è sostanzialmente uguale.
A me era avanzato un po' d'impasto dai ritagli delle piadine ed il mio genero l'ha usato per fare un paio di tigelle; per lo scopo aveva portato anche la piastra per cuocerle.
Dopo la cottura, le ha aperte a metà; una l'ha farcita con la mortadella ed un ciuffo di insalatina e l'altra, che ha mangiato lui, è stata condita con la salsa guacamole.
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tigella con mortadella e insalata |
E questo è lo stampo per fare le tigelle
Postfazione
La piadinata è trascorsa molto piacevolmente, grazie alle ottime piadine ed al fiume di condimenti che ognuno ha potuto scegliere sulla base dei propri gusti ed inclinazioni.
Il fresco del terrazzo e le bevande frizzantine hanno poi contribuito a rendere la serata particolarmente amena.
Grazie Tiziana e grazie, come sempre, alle pazze amiche dell'MTC!
Con questo lunghissimo post partecipo alla sfida dell'MTChallenge di giugno (sfida n. 40)