La ricetta di questo mese è la Red Velvet Cake. Sì un dolce americano che io neanche conoscevo e che quindi non ho mai fatto. Ma non è che si deve fare una normale red velvet cake: questo deve essere un dolce desinato ai celiaci, cioè alle persone che non possono mangiare alimenti contenenti glutine, che è una proteina presente nei cereali più comuni; quindi niente farine di grano, orzo, segale, ecc. né altri alimenti che nel loro ciclo produttivo siano o possano essere stati contaminati da tale sostanza. Inoltre è un dolce non lievitato.
Confesso che all'inizio dell'impresa mi sono sentito abbastanza perso. Al di là di qualche ciambellone o roba simile, mi dedico molto poco ai dolci, avendo la glicemia tendenzialmente un po' alta, ma soprattutto non ho mai fatto dolci farciti per i quali non ho neanche l'attrezzatura necessaria.
Ma poi ho ripensato alla terza lettera dell'MTC, che sta per Challenge (sfida), ed io di fronte a una sfida non mi sono mai tirato indietro. Dunque, coraggio e andiamo avanti!
Leggo attentamente la ricetta indicata da Stefania: le regole della ricetta base sono tassative, non si possono cambiare, mentre viene concessa ampia libertà di scelta per la farcitura, purché compatibile con la dieta 'gluten free'.
Comincio a cercare gli ingredienti. Al mio supermercato non trovo quasi niente. Cerco in un altro supermercato. Chiedo informazioni a una commessa che stava riordinando gli scaffali e le racconto la storia del dolce destinato ai celiaci. Lei, sgranando gli occhi, mi guarda sorridente e mi confida che poteva aiutarmi benissimo perché anche lei è celiaca!
In un attimo vedo il paradiso...; la commessa mi prende per mano e mi porta in giro per gli scaffali. Questo sì, questo no , quest'altro non è sicuro, meglio lasciarlo lì. Il cioccolato, prenda questo, è certificato ed è pure in offerta; lo stesso per lo yogurt, è in offerta e va benissimo!
Dopo questo colpo di fortuna mi sento molto rinfrancato. Ora mi manca il colorante ed il baccello di vaniglia. Il primo lo trovo da Castroni, mentre il secondo lo compro da Natura Sì.
alcuni degli ingredienti usati |
- Farina di riso Le farine Magiche LoConte
- Fecola di patate Simply
- Maizena Unilever
- Cacao amaro Perugina
- Yogurt magro Zymil
- Burro di panna pastorizzata
- Uova biologiche Simply
- Una stecca di Vanille Bourbon Rapunzel (da agricoltura biologica)
- Zucchero semolato Eridania
- Aceto di vino bianco Ponti
- Colorante alimentare rosso, soluzione per dolci, creme e biscotti
- Inoltre: sale, bicarbonato di sodio, latte parzialmente scremato, succo di limone.
Per la farcitura, che è a libera scelta, ho pensato di bilanciare l'esoticità del dolce con qualcosa di italiano, o meglio di romano. Quindi, crema di ricotta romana con cioccolato!
Gli ingredienti usati sono:
- Ricotta romana (di pecora), 300 g
- Philadelphia Kraft Classico formato famiglia, 250 g
- Burro di panna pastorizzata Simply Basic, 30 g
- Zucchero semolato Eridania, 3 cucchiai
- Cioccolato fondente Simply, senza glutine, 100 g
- Togliere dal frigo yogurt, latte, burro, uova e Philadelphia e lasciare tutto a temperatura ambiente.
- Pesare il latte (120 g), il burro (110 g), lo zucchero (300 g), la farina di riso (160 g), la fecola (60 g), la maizena (30 g) e il cacao amaro (8 g)
- Setacciare la Farina di riso, la Fecola, la Maizena, il Cacao amaro e il Sale (½ cucchiaino da tè) e mescolare tutto in una terrina.
- Togliere i semi di vaniglia dal baccello e tenerli da parte su un piattino.
- In una insalatiera capiente mettere il burro ammorbidito e sbatterlo per 2-3 minuti finché è soffice. Poi aggiungere lo zucchero e sbattere per altri 3 minuti.
- Intanto cominciare a preparare il Buttermilk: versare in una ciotola lo Yogurt magro e il Latte parzialmente scremato in parti uguali (120+120 ml) e aggiungere poche gocce di limone; lasciare riposare a temperatura ambiente da 5 a 20 minuti.
- Aggiungere all’impasto di burro e zucchero le 3 uova, una per volta, sbattendo per 30 secondi dopo ogni aggiunta.
- Accendere il forno mettendolo a 175 °C.
- Mescolare il colorante al Buttermilk (circa un paio di cucchiai).
- Versare le farine al composto di burro: cominciare con un po’ di farina, seguire versando un po’ di Buttermilk e così via alternando le farine al Buttermilk; finire con la farina.
- Aggiungere i semi di vaniglia.
- Mettere in una tazza 1 cucchiaio di aceto bianco + 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio; versarlo subito nell’impasto e incorporarlo bene con una spatola.
- Imburrare due teglie da 18-20 cm e spolverizzare con farina di riso. Versarvi l’impasto e mettere a cuocere in forno statico (175°) per circa 40-45 minuti (controllare dopo 30 minuti), finché è cotto (fare la prova stecchino).
- Lasciare raffreddare la torta dentro la teglia per almeno 10 minuti. Poi toglierla, lasciarla raffreddare ancora, quindi avvolgerla nella pellicola trasparente. Farla riposare in frigo per diverse ore.
Eseguo scrupolosamente tutte le operazioni e sembra che vada tutto bene: l'impasto ha preso un bel colore rosso e devo versare gli ultimi cucchiai di farina. Per fare prima prendo l'insalatiera con le farine e la metto direttamente sopra quella dell'impasto...
PATATRAAAKKK!!! L'insalatiera mi scivola dalle mani e cade rovinosamente su quella dell'impasto rompendola in 4-5 pezzi!!! L'impasto comincia a defluire dolcemente sopra il tavolo....
il disastro dell'insalatiera rotta |
In poche frazioni di secondo cominciano a passarmi per la mente i pensieri più disparati: lascio tutto e do l'addio all'MTC; no, rifaccio tutto daccapo; no, qualcosa si è salvato, e posso raccogliere il liquido sparso sul tavolo... Questa è l'opzione giusta; raccolgo tutto e continuo a lavorare, bisogna sempre reagire positivamente di fronte alle avversità. Peccato per la porcellana Richard Ginori anni '50, vecchio ricordo di casa di mia moglie (che in quel momento mi avrebbe fucilato molto volentieri).
Nonostante la perdita di materia prima, riesco a riempire due teglie usa e getta in alluminio rinforzato del diametro di 18 cm.
Metto tutto in forno per circa 45 minuti, finché l'impasto risulta asciutto.
Lascio raffreddare per un buon quarto d'ora, quindi tolgo le tortine dalle teglie e le sistemo su altrettanti piatti.
le due torte appena sformate |
Le faccio freddare ancora un po', quindi le metto in in frigo avvolte dalla pellicola e ce le lascio per tutta la notte.
Comincio quindi a preparare la farcia. Queste sono le operazioni che ho pianificato e che ho eseguito fedelmente.
ü Togliere
gli ingredienti dal frigo e tenerli a lungo a temperatura ambiente; mettere invece
la tavoletta di cioccolato in frigo perché si indurisca.
ü Montare
insieme la ricotta, il Philadelphia, il burro ben ammorbidito e lo zucchero.
ü Togliere
dal frigo il cioccolato, ridurlo a granellini tagliandolo con un coltello e mescolarlo
insieme all'impasto di ricotta, burro e formaggio.
ü Far
riposare in frigo a lungo, fino al momento dell’utilizzo.
§ Sciogliere
a bagnomaria il cioccolato fondente (150 g).
§ Appoggiare
su carta da forno un coppapasta di forma e dimensioni adeguate.
§ Versare
il cioccolato fuso nello stampino e lasciarlo raffreddare.
La preparazione delle formine è risultata più lunga e laboriosa di quel che avrei immaginato perché il cioccolato si solidificava molto lentamente e, avendo un solo coppa pasta medio ed un altro più piccolo, non potevo preparare più formine insieme. Comunque alla fine dell'operazione ho posto i cioccolatini su un piatto che ho quindi messo in frigo.
Il giorno dopo riprendo le 2 torte, che sono diventate belle fredde e indurite, per tagliarle a metà. Per facilitare l'operazione ho usato come guida un piatto di plastica cui ho tolto il fondo, ricavando una specie di collare che ho collocato intorno alla torta. Con estrema cautela e pazienza ho cominciato a tagliare dapprima intorno al dolce e poi ho cominciato ad andare in profondità.
la torta tagliata a metà |
Il taglio riesce bene, l'interno è ancora abbastanza colorato di rosso e posso quindi cominciare a farcire con la crema di ricotta.
Ricopro infine di crema anche la parte laterale e superiore del dolce, mettendo poi qualche formina di cioccolata sulla superficie del dolce.
la mia Red velvet cake con ricotta e cioccolato |
La fatica è stata notevole, ma il risultato assolutamente sorprendente: buona, buona, buona!
Grazie Stefania, un po' ti ho odiato, ma ora ti amo.
Con questa ricetta partecipo alla sfida dell' MTChallenge del mese di febbraio.
Con questa ricetta partecipo alla sfida dell' MTChallenge del mese di febbraio.
questa la sfida di febbraio |
(*) La citazione di prodotti, marchi di fabbrica o negozi deriva unicamente da esigenze di trattazione e non costituisce sostegno commerciale.
Ma sei stato bravissimo! Io di fronte al disastro dell'insalatiera rotta avrei mandato tutto all'aria :P
RispondiEliminaLA torta ha un aspetto bellissimo, sa ne avanza una fetta ricordati di me ;)
Un abbraccio e buona serata
Grazie Dani, ma dopo giorni e giorni di 'veglia d'armi' per prepararmi 'spiritualmente' all'impresa non potevo mandare tutto all'aria. E per fortuna, perché alla fine il risultato è stato strepitoso! Mia figlia se ne è portato via un bel pezzo perché anche lei l'ha trovata deliziosa. Buon inizio settimana (già, domani è lunedì, ma per me è sempre sabato, eh eh eh!)
EliminaNonostante il disastro, la torta è davvero deliziosa, complimenti!!!
RispondiEliminaA presto, buona serata!!!
Grazie Ely, sì veramente deliziosa! Un abbraccio
EliminaComplimenti di vero cuore!
RispondiEliminaIo la conosco per la fama e poi nei ultimi giorni l'ho vista in giro, nei blog di molte amiche. Ma non l'ho mai fatta e non l'ho mai mangiata.
Direi che quella bella fetta te la sei meritato come ricompensa per il bel lavoro che hai fatto. Certo, con qualche imprevisto, ma si sa...quando si lavora succedono anche queste cose. Meglio se non succedono, ma nel caso contrario...pazienza.
Bravissimo, complimenti di nuovo!
Grazie Any, io questa torta non la conoscevo e mangiarla è stata una vera dolce sorpresa! Buon inizio settimana
Eliminaandrea, chapeau! (anche a tua moglie, alla quale va tutta la mia comprensione :-)) ce l'hai fatta, e pure in maniera impeccabile.
RispondiEliminaAnzi, ti dirò di più: forse, questo tuo definirti "principiante" ti ha permesso di affrontare la preparazione della torta con lo scrupolo indispensabile per farla bene; ma, nello stesso tempo, non ti ha zavorrato al filone della tradizione americana: giusto ieri sera, con Stefania, ci si chiedeva dove fossero finiti i nostri formaggi italici, e il riferimento alla ricotta era lampante- ed ecco che, puntuale, sei arrivato tu, con una freschezza di ispirazione che non può che farti onore.
Bravissimo!
Carissima Alessandra, le tue parole sono carezze per le mie orecchie. Sono molto contento del lavoro svolto e dell'interpretazione 'italianeggiante' che ho voluto dare a questo dolce americano. Ma, per carità, non ti venisse in mente di assegnarmi qualche premio perché allora sì che mi metteresti nei pasticci. Carissimi saluti e baci
EliminaAndrea, io invece ti adoroooooooo! Hai sacrificato una insalatiera Ginori (povera moglie, ha tutta la mia comprensione); ti sei fatto il giro di due supermercati per trovare gli ingredienti (con la felicità estrema della commessa celiaca!), sei stato in grado di superare l'ostacolo egregiamente, ed hai pure creato una meraviglia con la mia adorata ricotta! E se non bastasse, hai pure fatto le decorazioni con quello che avevi... Insomma, se non è stata questa una sfida superata più che brillantemente!
RispondiEliminaBravo, bravo, bravo!!!
Ecco Cerbero che viene a trovarmi! Cara odiata Stefania, la tua proposta di fare un dolce per celiaci è stata (almeno per me) veramente indecente. Ma poi invece, a dolce finito, ne ho apprezzato la dolce prelibatezza ed ho cominciato ad amarti: se non c'eri tu non avrei mai conosciuto, né mai fatto, una red velvet cake. Grazie Stefania! Ad ogni buon conto, ripeto anche a te quello che ho già detto ad Alessandra Gennaro: se tante volte te ne venisse voglia, ti prego non assegnarmi nessun premio perché allora sì che mi metteresti nei pasticci. Bacioni
Eliminacaspita sei riuscito a salvare benissimo il danno :-D
RispondiEliminaCara stella, l'avevo vista proprio nera, ma non me la sono proprio sentita di buttare tutto all'aria! E invece l'impasto recuperato è bastato e tutto è proseguito bene. Un caro saluto
Eliminacavoli andrea! e non l'avevi mai fatta?! sei stato bravissimo. che lavoro, ma credo, anche una gran soddisfazione. bravo, davvero! un abbraccio, maggie
RispondiEliminaA lavoro finito mi sono sentito come se avessi scaricato un camion di legna. Sì, stavolta mi sono stancato parecchio, soprattutto a livello cerebrale, ma alla fine la soddisfazione è stata altissima! Un bacio
EliminaNon posso che farti i miei complimenti, bravissimo. Una torta stupenda. I disastri fanno parte della vita di chiunque, l'insalatiera si ricompra magari più bella...forse...:)
RispondiEliminaBuon inizio di settimana.
Grazie Daniela delle tue belle parole e grazie anche per aver ricambiato la visita. Benvenuta nel mio blog!
EliminaCiao Andrea mi hai fatto sorridere in quando queste esperienze accadono a chi ha le mani in pasta,ma poi si ha la capacità di rimediare:cosa dire ti è riuscita benissimo,lo sai che non l'ho mai preparata? devo rimediare.Ho sbirciato le altre tue ricette,molto interessanti. Se vuoi puoi partecipare al mio contest "Di cucina in cucina" Il colore scelto è il giallo.Ti aspetto!
RispondiEliminaCara Licia, per fortuna che le mani in pasta ce le metto molto di rado, sennò addio servizi di piatti!
EliminaAndrea,hai fatto una torta veramente bellissima.Considerato il semi-disastro en route,la mia ammirazione e' enorme!
RispondiEliminaE la crema di ricotta le dona tocco speciale...
A presto!
Grazieeee -:))
Eliminail risultato Andrea, è stupendo!!!! nonostante l'incidente di percorso, direi che il risultato c'è stato!
RispondiEliminabravissimo!!
Grazie: il più bel risultato è che in quattro e quattr'otto se la sono pappata tutti in un attimo! Infatti, nessuno si aspettava da me un dolce come questo ed è stata veramente una sorpresa per tutti, anche per me!
EliminaOh, finalmente un uomo fra tante donne all'MTC! complimenti per la tua red velvet, la base è perfetta e con la ricotta nella crema hai reso il frosting molto più leggero e gradevole almeno per me.
RispondiEliminaComplimenti anche per non aver mollato anche dopo l’incidente Ginori :-) bravissimo!
a presto!
Sì, mi sento quasi una mosca bianca tra tante donne, ma io sto qui più per divertimento che per altro. Però sto imparando tante cosette utili ed interessanti che mi piace poi mettere in pratica. Questa torta per me è stata una gran fatica, ripagata tuttavia dal risultato del tutto inaspettato (incidente a parte)! Un caro saluto
EliminaAvrai pure rotto la Richard Ginori, però chissà tua moglie quanto sarà stata contenta di questa torta!!! hai saputo rimediare...questo è importante. Complimenti Andrea!
RispondiEliminaBacio
E' proprio così: dopo il primo assaggio ha dimenticato tutto! Un abbraccio
Eliminaahahha lo sapevo :D
EliminaBaci baci baci
Sei un mito davvero! Guarda che hai dimostrato una tenacia senza eguali. Però si vede che non fai torte troppo spesso perché a me di spatasciamenti ne capitano almeno uno ogni tre quindi ci ho fatto il callo. Peccato per la ceramica, ma sulle cose mi dispiace un po' all'inizio, poi quando penso che non potrò portarmele dietro per sempre, me ne faccio una ragione.
RispondiEliminaIl risultato è davvero splendido, ti ammiro moltissimo, io devo ancora cominciare. Un abbraccione, Pat
Grazie Patty, sei veramente molto carina! Ma non esageriamo con i complementi sennò va a finire che mi monto la testa. Ti abbraccio forte forte e, ovviamente, auguri per il tuo velluto rosso!
EliminaMi piace molto la tua red velvet cake, completamente diversa da tutte le altre, mi piace molto l'idea che hai avuto di abbinare la ricotta (che tra l'altro la rende particolarmente leggera) al cioccolato. E mi piace pure la decorazione che hai fatto sulla superficie.
RispondiEliminaComplimenti, anche per la tenacia, e benvenuto all'MTC!
Mari
Grazie mari! Per me è stata veramente un'impresa titanica perché, oltre a non avere pratica per questo tipo di dolci, non ho neanche l'attrezzatura necessaria. Ma di necessità virtù, così mi sono arrangiato come meglio potevo con quello che avevo. Un bacione
EliminaSapessi quante cose ho recuperato anche io dal tavolo!!!Guai a buttar via qualcosa,si cerca sempre di recuperare!E poi sono anche fenovese,figurati!!!Complimenti,la fatica è stata premiata.
RispondiEliminaGrazie per essere passato a trovarmi :-)
A parte il caso in questione (non potevo non recuperare), anche a me scoccia tantissimo sprecare qualcosa che ancora si può riutilizzare. Grazie per la visita.
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