Giorni fa, andando in Toscana, sono passato a Castiglione del Lago (PG) per rifornirmi di alcuni prodotti tipici locali, tra cui la fagiolina del Trasimeno, cui ho dedicato un paio di post qualche tempo fa (qui e qui).
Con i titolari della Dispensa del Lago, dove sono solito rifornirmi, ho stretto ormai una bella amicizia, tanto e vero che, entrando in negozio, sono stato accolto con un calorosissimo CIAO NONNO! Evidentemente, leggendo il mio blog, avevano saputo del mio nuovo stato.
Dopo aver fatto i miei acquisti, mi chiedono se avevo mai provato la Roveja. Confesso che non solo non l'avevo mai provata, ma neanche ne avevo mai sentito parlare. Per invogliarmi a provarla, mi regalano una confezione da 300 g.
La Roveja, conosciuta anche come pisello dei campi, è un legume antico oggi quasi completamente scomparso dalle coltivazioni. Il seme presenta colori variabili che vanno dal verde scuro al marrone al grigio.
Questo legume è originario del Medio Oriente e nei secoli passati era coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui Monti Sibillini, dove i campi si trovavano anche a quote elevate.
Proprio perché cresce da sempre anche selvatico lungo le scarpate e nei prati, alcuni ricercatori sostengono che si tratti di un progenitore del pisello comune; secondo altri invece è una vera e propria specie. In ogni caso la classificazione botanica è ancora indefinita.
Esiste invece un totale accordo sulla sua valenza nutritiva: ha un alto contenuto di proteine, pochi grassi e preziosi minerali come fosforo e potassio.
Tornato a casa, decido di usarla per farci dei crostini.
Preparazione
Prima dell'uso la roveja va tenuta a bagno per 10-12 ore, cambiando poi l'acqua di ammollo per eliminare eventuali impurità.
Quando i semi si sono alquanto rigonfiati metterli a lessare in abbondante acqua insieme a due foglie di alloro. Lasciare sobollire dolcemente per circa un'ora, aggiungendo un cucchiaio di sale verso fine cottura. Scolare quando è ancora piuttosto al dente, recuperando l'acqua di cottura.
Preparare un soffritto tritando finemente una cipolla (io ha usato la rossa di Tropea), un paio di spicchi d'aglio privati del germe, una manciata di prezzemolo ed olio extravergine. Durante la cottura insaporire con un pizzico di sale ed un poco di peperoncino sbriciolato a mano.
Aggiungere quindi la roveja lessata e 250 g di polpa di pomodoro.
Salare ancora un poco e cuocere a fuoco moderato per circa mezz'ora tenendo la padella coperta e mescolando di tanto in tanto. Aggiungere quando necessario un poco dell'acqua di cottura per evitare che la roveja si asciughi troppo. Lasciarla addensare a fine cottura.
Tostare qualche fetta di pane sciapo, insaporirle eventualmente con un poco di aglio ed un giro d'olio, e coprirle con qualche cucchiaio di roveja insieme al suo sughetto.
Il sapore è risultato particolare, ricordando un po' quello delle lenticchie e dei fagioli, ma comunque molto gradevole.
Magnificoooooo!!!! non conosco questo legume ma , se dovessi vedeerlo su qualche scaffale, di certo lo acquisterei!!! deliziosa la tua interpretazione!!! mille auguri per il tuo nuovo stato!!!
RispondiEliminaQuesto delizioso legume viene prodotto in quantità molto limitate, però se passi in Umbria potresti trovarlo. Ciao carissima, a presto
EliminaBè se mi dici che di saporeè simile a lenticchie/fagioli.. mi piacerebbero senz'altro! Non conoscevo questo legume.. Buona settimana :-)
RispondiEliminaAnche per me è stata una vera novità: il sapore è particolare ma molto gradevole! A presto
Eliminagrazie per avermi fatto scoprire la roveja, a me perfetta sconosciuta, il tocco del peperoncino e della cipolla di Tropea le devono aver dato un gusto delizioso ed è un peccato non aver qui questi crostini da assaggiare! Come sta il nipotino? Soffre tanto il caldo?
RispondiEliminaOrmai se devo usare le cipolle per me esistono solo quelle di Tropea dop, dolci e che non fanno piangere quando le tagli! Il piatto è venuto saporitissimo e delicato con la roveja che dava una nota particolare molto gradevole. Il nipotino lo faccio venire spesso da me che ho l'aria condizionata, allora sì che sta tranquillo! Un caro abbraccio
EliminaCome ti invidio....Castiglione del Lago, Lago Trasimeno, la fagiolina....mi viene il magone :-((
RispondiEliminaCarissimo una cortesia tu gentilmente mi avevi dato il link di dove ti fornisci tu, avevo anche scritto ma con il black out di tempo fa ho perso tantissime cose come indirizzi posta ecc.
Saresti cosi gentile da ridarmi i dati ed il nome della persona in privato.....vorrei ordine sia questa Roveja che anche la fagiolina. Grazie carissimo e tengo la presente ricetta. Buona settimana...nonno.
Cara Edvige, ti ho appena risposto privatamente. Fammi sapere. Un abbraccione
EliminaGrazie ricevuto ora vado a chiedere e poi ti so dire. Grazie ancora un abbracione anche a te.
EliminaSpero che i miei amici possano accontentarti. Non dimenticare di dirgli che anche tu leggi La Cucina per Principianti! Auguri!
Eliminamolto particolari e sicuramente da provare.
RispondiEliminaCaro Andrea, è proprio vero che quando si diventa nonni si perde la testa per i propri nipotini,
dalle tue parole ogni volta traspare quando lo ami :)
buona serata
Ma davvero si vede che sono così contento di avere un nipotino? Un caro abbraccio
EliminaNon sai come mi incuriosisce questa varietà di fagioli e l'idea della bruschetta è geniale :-)
RispondiEliminaComplimenti Andrea e felice settimana !!!
Cara Consuelo, è stata una bruschetta davvero insolita ma molto buona! Il sapore non ha niente a che fare con i piselli, piuttosto sembra un misto tra la lenticchie e il fagiolo. Baci
EliminaNemmeno io la conoscevo. Sa più di fagiolo, di cece o di pisello?
RispondiEliminaSaluti dal Marocco
Che bello il Marocco! Cosa vai a vedere? Questa roveja non ha niente del pisello, ma sembra un misto tra lenticchia e fagiolo! Buon divertimento! A proposito, qui a Roma si muore dal caldo, lì com'è?
Eliminami hai incuriosito...! mai vista nè sentita...
RispondiEliminabuona giornata
Non mi meraviglia! Anch'io l'ho conosciuta da pochissimo. Meriterebbe di essere diffusa maggiormente, ma la produzione è veramente molto limitata! A presto
EliminaCaro Andrea il caldo è più asciutto e quindi più sopportabile. E poi oggi siamo a 1600nt
RispondiEliminaAllora stai sui monti dell'Atlante, o sul Rif? In quota il caldo è più sopportabile. Qui fa caldo e l'umidità è molto alta. Buon divertimento!
EliminaSei diventato nonnino da poco tempo caro Andrea? Se è così tutto il bene del mondo al tuo nipotino!!!
RispondiEliminaMai sentita questa prelibatezza toscana, i incuriosisce non poco e poi come la presenti tu ..fa un gran bell'effetto!
Bacione serale!
Sì Nella, sono diventato nonno da poco più di un mese! Chissà se al nipotino piacerà la mia cucina? A presto e un bel bacione anche a te!
EliminaQuindi sei già un nonno famoso insomma? :D
RispondiEliminaAnche per me è nuova la roveja e ti ringrazio per avermela fatta conoscer. così questa estate nel mio viaggio verso la sicilia, facendo tappa in toscana ne acquisterò una confezione!
Nonno sì, famoso non so! Più che in Toscana la roveja puoi trovarla in Umbria dove pochi agricoltori la coltivano intorno ai monti Sibillini; è un prodotto di nicchia e viene venduta in pochi negozi specializzati. Ciao
EliminaMI piacciono molto questi alimenti ritrovati.... complimenti, ottima ricetta!
RispondiEliminaGrazie! Mi è capitato fra le mani questo prodotto insolito e l'ho voluto far conoscere. Un abbraccio
EliminaNon male eh :) Da provare!
RispondiEliminaCiao Silvia! Sì, direi che è da provare!
EliminaAndrea carissimo.....ma quando ti rivedremo da queste parti????
RispondiEliminaun bacione a tutta la tua splendida famiglia....Alessandra