sabato 15 dicembre 2012

Finocchi alla cazzimperio

Può sembrare strano, ma a Roma e dintorni il termine ‘cazzimperio’ è usato per indicare ciò che in altre parti d’Italia è comunemente chiamato ‘pinzimonio’, cioè una sorta di condimento fatto di sale, pepe ed olio in cui vengono intinte, o anche condite, alcune verdure crude (finocchi, sedano, carote, peperoni, ecc.).


Finocchi alla cazzimperio (conditi con olio, sale e pepe)

L’origine di tale parola è abbastanza incerta.
Pellegrino Artusi, nella sua opera La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene (1891) fornisce una ricetta del ‘cacimperio’, che sarebbe termine italianizzato, anzi fiorentinizzato, del troppo francese ‘fondue’ (o fonduta), cioè un composto semiliquido derivato dalla fusione di formaggio, burro, rossi d'uovo sbattuti e latte.
Ma tale preparazione, seppur simile nel nome, non ha nulla a che fare con il cazzimperio romanesco, che è fatto con olio, sale e pepe. Inoltre, se la prima parte della parola cacimperio deriva da cacio (dal latino caseus, formaggio), resta oscura l’origine della seconda parte.


Un aiuto a tale scopo ci viene offerto da alcune indicazioni dello storico Piero Camporesi (1926-1997), prezioso commentatore dell’Artusi, che ci ricorda come in romagnolo con il termine cazzimpevar si intenda proprio il pinzimonio. E ci spiega l’etimologia popolare del termine, riferendosi all’effetto afrodisiaco dell’insieme di olio + sale + pepe, da cui “cazzo (eretto) + in + pevar (pepe)”, da cui la parola cazzimpevar. Segue poi la corruzione italianizzata del termine ‘in pevar’ (in pepe), che diventa imperio.
Naturalmente questa spiegazione non è condivisa da tutti, essendo ammissibili altri percorsi interpretativi.

Tralasciando l’etimo del cazz- , i termini cacimperio e cazzimperio hanno in comune la parola imperio, che è la qualità propria della persona imperiosa; ed imperiosa può essere la situazione che costringe irresistibilmente qualcuno a fare qualcosa.

Dunque, cacimperio e cazzimperio sono praticamente la stessa cosa: un meccanismo scatenante imperiosamente l’istinto di prendere qualcosa, inzupparcela dentro, e papparsela.
Ma se entrambi sono imperiosi, diverso è il modo in cui tale imperio viene attuato.
Il cacimperio lo attua col richiamo del cacio (cacio-imperio).
E il cazzimperio? L’imbarazzante verità è che la sua imperiosità viene attuata con il richiamo del cazzo!!! ...Ma che vuol dire?


A questo punto dobbiamo pensare che il cazzimperio, per completarsi, ha bisogno di qualcosa che è fuori di sé: ha cioè bisogno delle verdure. Di suo ci mette il lubrificante (olio), il saporito (sale) ed il piccante (pepe). Ma che cosa lubrifica, insaporisce e rende piccante il cazzimperio? Le verdure! Quali? I turgidi sedani, le fresche carote, i dolci finocchi tagliati a bastoncino ... ecc.
E il cazzimperio si consuma prendendo in mano un sedano, o altra verdura fresca e turgida, la si intinge nella ciotola contenente la nostra emulsione e la si avvicina alla bocca per morderla ed assaporarne tutta la fragranza speziata.
Vi ricorda qualcosa? Naturalmente ogni riferimento a persone, cose o situazioni è puramente casuale.

15 commenti:

  1. ahahahahhahah.....Andrea non ti ho mai visto in questa veste maliziosa di doppi sensi :D
    PS: grazie per il bellissimo commento che mi hai lasciato stasera, lo apprezzo molto :-) un bacio!

    RispondiElimina
  2. Ah ah ah! Un post pericolosamente ose'...
    Pensa che qui a Londra,non tanto tempo fa, presso il Society Club (una meravigliosa sala da te'/libreria/negozietto) si e' tenuta una serata sui versi di Giacchino Belli.Un versetto non posso non dedicartelo:
    "Co sale e pepe e quattro gocce d'ojo poderessimo facce er cazzimperio".
    Bravo,buona domenica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l’apprezzamento! Ti confesso che sono stato parecchio indeciso sull’opportunità di fare un post che più andavo avanti e più diventava a luci rosse. Ma poi ho pensato che la cultura non deve avere ostacoli: quanti nudi vediamo nella pittura o nella scultura? e nessuno grida allo scandalo! D’altra parte il ‘cazzimperio’ a Roma è ampiamente diffuso ed apprezzato, come ce lo ricordano alcuni poeti nelle loro opere in dialetto romanesco. Ed ho voluto qui approfondire sinteticamente, ma in maniera scientifica, l'origine di questa strana parola. Bacioni

      Elimina
  3. mi hai fatto sbellicare dalle risate! buona domenica.

    RispondiElimina
  4. vabbè questo merita di essere condiviso su facebook :)

    RispondiElimina
  5. ecco, questa non la sapevo proprio, mitici i romani de Roma antichi e moderni!
    saluti!!!
    Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La società dei magnaccioni, che è un classico strornello romano, dice: "a noi ce piace/ de magnà e beve/ ma nun ce piace/ de lavorà". Tante abitudini sono ormai cambiate nel frattempo, ma rimane l'impronta godereccia, e talvolta anche un po' scurrile, del romano verace. Ma senza cattiveria. Buone prossime vacanze!

      Elimina
  6. Auguro a te e ai tuoi cari un felice Natale e un sereno nuovo anno pieno di tanti sorrisi, tante soddisfazioni e tanto amore!
    Alice

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Alice e ricambio con sincero affetto, Andrea

      Elimina
  7. Andrea, sei fantastico!!!! Sono andata a guardare il tuo profilo ... dopo questo post ... pensavo che tu fossi un ragazzetto (mi immaginavo uno dei rari studenti universitari che cucinano!!!) ... poi scopro che sei un signore "posato", ma con un'anima da ragazzo!!!! Meraviglioso!!! Simpaticissimo!!!! Mi sono proprio divertita!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Sabrina, grazie per essere passata nel mio blog. Sono proprio contento che questo post ti abbia fatto divertire;... e pensare che non lo volevo neanche pubblicare. Ma poi, più andavo avanti con la scrittura e più mi divertivo, allora ho pensato che se piace a me dovrebbe piacere anche agli altri. E in effetti sembra sia piaciuto a tante persone. A presto

      Elimina